‘NELLE CARCERI AUMENTANO GLI ATTI DI AUTOLESIONISMO E SUICIDI’, LE TERRIBILI CONDIZIONI DEI DETENUTI

    “L’estate è sempre un periodo difficile, perché la vita che in carcere è fatta di poco d’estate molto di quel poco lo perde: si fermano le attività didattiche, anche i volontari vanno in vacanza. Ed ecco che aumentano atti di autolesionismo e suicidi”. Alessio Scandurra, responsabile dell’Osservatorio di Antigone, spiega all’agenzia di stampa Adnkronos le pessime condizioni in cui, specie in questi terribili giorni di afa (con temperature di 40°), sono costretti a vivere i detenuti delle carceri italiane. Celle spesso anguste: appena 9 mq, a malapena strette per due persone, in cui il più delle volte ‘vivono’ assiepate quattro persone. Ovviamente la disponiilità della doccia è esterna alla cella e, le finestre, a bocca di lupo, tra reti e sbarre lasciano passare appena un filo d’aria. “Anche se il regolamento del 2000 prevede che ci debba essere la doccia in cella – denuncia Scandurra – 7 volte su 10 la doccia in cella non c’è. Il carcere di Santa Maria Capua Vetere al momento è senza approvvigionamento idrico – prosegue – e il problema non si risolverà a breve perché richiede lavori impegnativi. E quindi in questo momento si cerca di sopperire con le bottiglie”.
    M.